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X congresso nazionale UNITEL. Mondi paralleli a confronto

Pubblicato il 19/07/2023
X congresso nazionale UNITEL. Mondi paralleli a confronto

di Raffaele Di Marcello

Direttore responsabile de “Il nuovo giornale dell’Unitel”

 

Il X congresso nazionale dell’UNITEL – Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali, è stato l’occasione di mettere a confronto due mondi paralleli.

Da una parte il mondo delle istituzioni nazionali, con gli interventi, nella sessione mattutina, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, on. Alessandro Morelli; della dott.ssa Laura Mascali, dell’ANAC; del dott. Marco Piepoli, Dirigente del MEF; con il contrappunto tecnico dell’ing. Franco De Donatis della società La Mercurio e le argute note, non prive di costruttiva polemica, dell’avv. Francesco Caputo, fondatore di IEOPA - Istituto Etico per l'osservazione e la promozione degli appalti; dall’altra il mondo delle professioni, comprendente liberi professionisti e tecnici degli Enti Locali, che ha visto gli interventi dell’ing. Pierluigi Gianforte, della Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione e dell’ing. Milena Coccia, dirigente del Comune di Ascoli Piceno; con la partecipazione del geom. Battista Bosetti, fondatore di Bosetti&Gatti e dell’arch. Riccardo Mazzoni della società La Mercurio.

Due mondi paralleli, dicevamo, che orbitano intorno alla stessa stella, quella della gestione dell’amministrazione pubblica, su traettorie destinate a non incontrarsi mai, salvo pericoli di collisione che, quando si verificano, possono creare eventi distruttivi o creare nuovi pianeti.

Se da una parte l’ottimisto della sessione mattutina, verso un nuovo Codice degli Appalti, che alla data di pubblicazione di questo resoconto è divenuto operativo, seppur non pienamente, dalla data del primo luglio 2023, seppur mitigato dalle indicazioni di alcuni relatori, mette in luce la volontà del Governo, e degli organismi governativi, di eliminare le criticità delle norme sugli appalti sedimentatesi negli ultimi decenni, gli interventi pomeridiani hanno ribadito, semmai ce ne fosse stato bisogno, che anche il miglior testo legislativo è destinato a scontrarsi con le croniche, e forse ormai incurabili, carenze organizzative degli Enti Locali, chiamati ad essere terminale operativo di decisioni prese ad altri livelli, troppo spesso subite e non condivise.

Enti Locali, comuni in primis, formati da uomini e donne, con altissime professionalità e competenze, che combattono giornalmente con la necessità di adempiere a quella che assume, sempre più, le caratteristiche di una missione, dai profili quasi mistici, supportati da poco personale, spesso demotivato, carenze organizzative, tempistiche strettisime e impossibilità di gestire una logorrea normativa che abbraccia tutti i livelli legislativi, da quello centrale fino a quello regionale, passando attraverso circolari, interpretazioni autentiche, sentenze, ordinanze e chi più ne ha più ne metta.

Il X congresso UNITEL ha tentato, in linea con la missione dell’associazione, di mettere in contatto i due mondi, favorendo uno scambio di saperi e, soprattutto, un’acquisizione di consapevolezza delle rispettive necessità, opinioni e aspirazioni, ma la distanza tra le due realtà appare ancora troppo ampia, impossibile da colmare se non si pone mano ad una radicale riforma della Pubblica Amministrazione, non calata dall’alto ma condivisa con i principali attori protagonisti della macchina amministrativa nazionale.

Il nuovo codice degli appalti entra in vigore in un periodo dove i Comuni sono già ampiamente fiaccati dal periodo della pandemia, dall’overdose di pratiche conseguenti al superbonus e dalla corsa ad ostacoli dei finanziamenti PNRR, tutti elementi che si aggiungono alla mole di incombenze che l’intera piramide amministrativa italiana riversa sulla base, costituita dai Comuni.

Uffici comunali con dotazione di personale ridottissima, con ricambio generazionale insufficiente, ritmi frenetici che rendono difficile il necessario aggiornamento, informatizzazione dei processi ancora e unificazione delle procedure ancora al di là da venire, che comunque riescono a portare avanti i compiti a loro affidati, mantenendo in vita una macchina amministrativa moribonda, colpita da una bulimia normativa che vorrebbe essere la cura ma rappresenta, ahimè, uno dei problemi più gravi.

Cosa fare? La scienza di racconta che dal caos è nato l’Universo, e che dallo scontro di pianeti, spesso, si generano altri mondi. Non resta che sperare che da “questo” caos nasca qualcosa di positivo, e che i due mondi paralleli, finalmente, si incontrino sulla stessa orbita. Sarà sicuramente scontro ma, senza questa collisione, si continuerà a girare in tondo su rotte diverse, senza incontrarci mai, e non potrà nascere un nuovo pianeta, dove base e vertici potranno convivere nel rispetto e nella conoscenza reciproca.

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